Spedizione di Magone

Spedizione di Magone
parte della seconda guerra punica
Popolazioni della Gallia Cisalpina al tempo della seconda guerra punica
Data203 a.C.
LuogoPianura padana, Gallia Cisalpina
EsitoVittoria romana
Schieramenti
Comandanti
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La spedizione di Magone nel 203 a.C. fu una importante operazione diversiva effettuata del comandante cartaginese Magone Barca, fratello di Annibale, verso la fine della seconda guerra punica. L'incursione aveva l'obiettivo di portare aiuto ad Annibale che combatteva isolato da 15 anni in Italia e ostacolare indirettamente un attacco verso Cartagine da parte dell'esercito romano.

Magone sbarcò e conquistò Genova due anni prima, nel tentativo di impegnare nel nord Italia il maggior numero di legioni romane e di reclutare truppe tra i nemici di Roma (Celti, Liguri ed anche Etruschi). Roma fu costretta a concentrare numerose truppe per contrastare Magone e per impedirne una sua possibile discesa verso il sud Italia ed il suo ricongiungimento con il fratello. Ne risultò uno scontro nel territorio del Galli Insubri, nei pressi della attuale città di Milano, dove Magone fu sconfitto e dovette ritirarsi in Liguria. La strategia di Magone non ebbe successo, sia perché, dopo la dura sconfitta molte popolazioni preferirono rimanere neutrali, sia perché le legioni di Scipione continuarono non solo a resistere in Africa, ma riuscirono anche a sbaragliare gli eserciti avversari.

Come conseguenza il Senato cartaginese ordinò a Magone, assieme al fratello Annibale che era stanziato nel Bruzzio, di rientrare in Patria con i resti dei loro eserciti per la difesa della città. In ogni caso, alcune forze cartaginesi rimasero nel territorio della Gallia Cisalpina e continuarono a combattere contro i romani anche per alcuni anni dopo la fine della guerra.


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